.

lunedì 28 gennaio 2013

La bicicletta verde

clicca per il trailer
C'è un piccolo film che non bisogna perdere: è "La bicicletta verde" di Haifaa Al-Mansour, regista araba che crea con pochi mezzi un piccolo capolavoro. 
Una ragazzina coraggiosa si confronta e si scontra alla sua maniera con un mondo ostile per l'identità femminile. Un salto a Riyadh  città araba magistralmente ripresa nelle sue strade polverose percorse da silenziosi autisti, nella autoritaria scuola coranica femminile e nei suoi interni familiari, dove si consuma l'annullamento psicologico di giovani madri e delle loro figlie. 
Filo rosso è il desiderio di esserci in un mondo dei grandi non concepito a misura di una ragazzina, Wadjda, a cui è sottratto persino il piacere del vento nei capelli generato dalla dolce velocità di una bicicletta. 
Presentato a Venezia, oggi arriva nelle sale d'essai della Puglia. A Lecce, al DB d'essai, la rivoluzione arriva in bicicletta!

lunedì 21 gennaio 2013

Lecce: un paradosso senza soluzione

A quasi un anno di vita di questo blog, spigolando tra le statistiche, rilevo che il post più letto, nonostante i miei forzi di scrittura, è quello contente il video-parodia che ripropongo a "furor di popolo" in calce a questo post, prodotto da alcuni studenti leccesi a ridosso delle ultime elezioni amministrative. 

Rivedere questo divertentissimo video mi fa venire in mente le recenti classifiche del Sole 24 ore che vedono il sindaco di Lecce al 9 posto nella classifica italiana del gradimento da parte dei cittadini (in aumento persino rispetto al giorno della propria elezione!) e contemporaneamente la città scivolare sempre più indietro nelle classifiche nella qualità della vita. 

Tutte le classifiche (vedi Legambiente, Sole 24 ore, ecc.) vedono Lecce collocata gravemente in coda alla classifica, ma il suo sindaco vola alto nel gradimento dei cittadini. Perché questo succede? Quale è il segreto del successo di chi si candida in questa città? Perché i leccesi maledicono il traffico, le buche, la mancanza di spazi verdi, l'incapienza degli asili comunali, l'incoerenza delle scelte amministrative e così via e poi consegnano al sindaco il 62% del gradimento?

Sono domande che interrogano chiunque faccia politica in questa città alle quali non è facile dare una risposta seria. Per ora accontentiamoci delle risposte che i ragazzi scherzosamente danno alla "anomalia" leccese.

venerdì 18 gennaio 2013

Sinistra: essere o non essere

Hamlet - Carmelo Bene
Dagli ultimi sondaggi (vedi qui), SEL e Rivoluzione Civile separatamente attraggono oltre il 9% dell'elettorato italiano, dato assolutamente in linea con quanto avviene già in altri paesi europei dove la sinistra si attesta mediamente su questi numeri.

E' vero che in politica le offerte non si sommano come al supermercato e l'elettorato giustamente valuta coerenza, compattezza, chiarezza dell'offerta politica al di là dell'algebra e della geometria, ma è probabile - con qualche approssimazione - che, anche con l'attuale legge elettorale, un soggetto di sinistra, senza aggettivi né prefissi, riuscirebbe unito ad entrare non solo alla Camera, ma anche al Senato, dove esiste una soglia all'8%.

E forse, tramontato l'astro berlusconiano, finita l'epoca dei tecnici, proprio questo sarebbe stato il momento giusto per allineare la politica italiana al panorama europeo. 

Se Vendola fosse stato conseguente con le sue parole, se avesse avuto più coraggio evitando di prendere troppo frettolosamente l'autobus del PD, partito del quale non ha mai condiviso la linea; se Rifondazione non avesse perso 5 anni di tempo per rimettere insieme i cocci della triste esperienza del 2008; se i movimenti autonomamente avessero prodotto in questi anni una sintesi efficace delle loro differenti istanze, forse oggi avremmo in Italia una buona sinistra "a due gambe" e non quella stenterella e zoppicante che oggi si batte (in coalizione o da sola) per saltare l'asticella del porcellum.

Oggi più che mai c'è bisogno di sinistra, di una sinistra sicura, forte, ambiziosa. Staremo a vedere; ma si vive la sensazione di una occasione persa, se è vero che il problema è ancora sapere se esisteremo.

SWG: Sondaggio Agorà-Rai 3 del 18.01.2013

Partito Democratico-PD 28,8
Sinistra Ecologia e Libertà 3,8
Altro Centro sinistra (Centro Democratico di Tabacci e Donadi) 0,4

Scelta Civica con Monti per l'Italia (Montezemolo, Bonanni, Olivero) 8,6
UDC - Unione di Centro 4,1
Futuro e Libertà di Fini 1,0

Popolo della Libertà-PDL 17,7
Lega Nord e 3L di Tremonti 5,4
Fratelli d'Italia di La Russa, Meloni e Crosetto 1,5

La Destra 1,5
altri di centrodestra (Grande Sud, MIR, Marra) 1,1

Movimento 5 Stelle di Grillo 16,8

Rivoluzione Civile di Ingroia (IdV, PDCI, rifondazione,Verdi) 5,4

Lista FARE di Oscar Giannino 2,2
Lista Amnistia Giustizia Libertà di Pannella 1,0
Altro partito 0,7

INDECISI E NON RISPONDENTI 21,5
ASTENUTI, BIANCHE E NULLE 12,4
INDECISI +ASTENUTI 33,9

fonte: http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/

mercoledì 9 gennaio 2013

Uscire dall'euro?


Sinistra in Europa? Diamo i numeri!


Oggi parliamo di sinistra, ma senza guardarci l'ombelico. Cercherò di fare un giro a volo d'uccello sulla consistenza numerica dei partiti di sinistra in Europa. Mi limiterò ai paesi più grandi e possibilmente più vicini all'Italia per cultura e storia politica, escludendo ad esempio i paesi dell'est.

Partiamo. Il Partito Del Lavoro del Belgio, nelle ultime amministrative di ottobre, si è attestato su una media nazionale del 6%. Il partito danese Lista dell'Unità-I Rosso-Verdi, alle politiche del 2011, ha ottenuto quasi il 7%, triplicando il risultato del 2007. Più o meno simile il risultato di Izqueirda Unida alle elezioni anticipate spagnole del 2011 con un tondo 7% e 11 deputati a Madrid. Da sud a nord, un piccolo cuore rosso batte anche nella fredda Finlandia dove Vasemmistoliitto, nome impronunciabile che suona come Alleanza di Sinistra, raggranella oltre l'8% nelle politiche del 2011, piazzando ben 14 deputati nel parlamento ad Helsinki. Va meglio a Bloco de Esquerda che in Portogallo raggiunge nelle elezioni europee e legislative 2009 il 10% e più.

Ma veniamo ai paesi a noi più simili per grandezza e tradizioni politiche. Front de Gauche viaggia oltre l'11% alle presidenziali, attestandosi come la quarta forza francese. Die Linke addirittura vola al 12% in Germania, dimostrando che proprio dove il capitalismo è più forte e maturo l'esigenza di sinistra è forte e avvertita. Die Linke è rappresentata in tutti i parlamenti regionali (178 deputati) e anche nel Bundestag (ben 76 su 622). La base? Quasi 80.000 iscritti, il doppio della nostra "piccola" Rifondazione.

Che dire? L'esigenza di una vera sinistra sembra avvertita ovunque intorno a noi, anche in quei paesi che riteniamo modelli di sviluppo modernissimi. E in Italia? Meglio non ricordare la triste epopea al 3% (come la vecchia miscela) della sinistra "multicolore" del 2008. Senza nemmeno sperare nel 27% della greca Syriza-Synaspismós, auguriamoci almeno che anche nel nostro Paese si possa presto cominciare a costruire una sinistra unita forte e degna della sua grande tradizione, cosa di cui si sente oggi estremo bisogno.

martedì 8 gennaio 2013

Puglia: la crisi del 7° anno

Vedere la Puglia "giocata", come in un immenso Risiko, sullo scacchiere nazionale delle candidature mi rattrista un po'. Ma ancor di più mi dispiace sapere che la mia regione vedrà quasi sicuramente interrotta l'esperienza di governo che l'ha caratterizzata positivamente negli ultimi 7 anni. 

Nella mia ingenuità politica, avevo pensato che se il suo presidente avesse vinto le primarie - ubi maior, minor cessat - avremmo insieme tentato di esportare il modello-Puglia a livello nazionale, in posizione di forza. Se le avesse perse, se fosse uscita sconfitta la sua linea politica, sarebbe rimasto a governare la Puglia, pur sostenendo il candidato uscito vincente dalle primarie e lasciando che i quadri del suo partito si candidassero nella coalizione.

Ma così non è stato. Se per Enrico IV Parigi valse una messa, anche per il nostro presidente sarà giusto lasciare la Puglia tre anni prima per una incerta poltrona ministeriale in un governo impostato su una linea confliggente con quanto egli stesso ha detto e fatto, soprattutto in questi ultimi 7 anni. 

lunedì 7 gennaio 2013

Il tempo vola

Se solo tre mesi fa qualcuno mi avesse detto che Vendola avrebbe abbandonato la Puglia e si sarebbe alleato col PD, lo stesso partito che ha votato i peggiori provvedimenti del Governo Monti, il partito di D'Alema, della Bindi, di Fioroni, gli avrei dato del visionario.

Ora che - sembrano passati degli anni, ma sono poche settimane - tutto questo è successo, devo ammettere di avere completamente sbagliato previsione e forse in politica non si può mai esser certi di nulla, visto che gli avvitamenti retorici possono arrivare a giustificare ogni cosa. 

Anche a livello locale non ci si ritrova d'accordo. Ora che il collante berlusconiano non tiene più unito artificialmente il centrosinistra e pare anche finita la stagione "tecnica", molti di quelli che ho conosciuto in quello scenario hanno sposato una linea nuova e convergente con quella che sino a pochi mesi fa si avversava. In più, l'inverno di Berlusconi è durato talmente tanto che molti non li ricordo nemmeno in un altro contesto politico. E' una condizione nuova, di lieve smarrimento, alla quale - in tutta sincerità - mi devo ancora abituare.

sabato 5 gennaio 2013

Il nuovo menù della politica italiana

Questa tornata elettorale ha il pregio della chiarezza delle opzioni.

Dopo la stagione di artificiale compattamento degli schieramenti in funzione pro o contro Berlusconi, dopo il pilota automatico inserito da Monti, oggi l'offerta politica è assai più limpida ed europea e gli italiani si apprestano a riprendere in mano la cloche del Paese.

Esiste un riferimento per chi condivide sostanzialmente politica economica della BCE, nella duplice versione: chi auspica la linea ortodossa e chi, pur non contestando lo scenario complessivo, vorrebbe dei piccoli aggiustamenti di tiro. Esiste finalmente un riferimento per chi contesta radicalmente questa linea, come già avviene in tutti i paesi d'Europa, e vorrebbe ricette nuove per contrastare la crisi globale. Esiste, come pure avviene all'estero, l'offerta di chi teorizza che, al di là di destra e sinistra, forme di democrazia diretta possano portare direttamente a scelte "giuste". Esiste persino la vecchia offerta berlusconiana, fortunatamente ridimensionata dagli eventi, di un capitalismo buffonesco e senza contrappesi.

Credo che, al di là dei troppi nomi sui simboli, dinanzi all'elettorato si pongano scelte chiare e comprensibili. Tramontate idee (tipo la padania) su cui il Paese si è confrontato inutilmente per anni, finalmente si torna a discutere del nostro futuro in un contesto europeo, su temi fondamentali e improcrastinabili che la crisi mondiale ha disvelato e imposto anche all'agenda del dibattito italiano. Staremo a vedere cosa ne pensano gli italiani del loro futuro.

venerdì 4 gennaio 2013

Fenomeni che ci interrogano


Come è ovvio approssimandosi le elezioni, i discorsi da bar vertono spesso sulla politica. 

Il fenomeno è questo: quando parli con le persone di sinistra tutti sembrano essere d'accordo con te che il "vincolo di bilancio" è una stretta mortale, che la Riforma Fornero è una porcheria, che il Ministro Profumo ha truffato in un colpo solo migliaia di precari della scuola, che l'IMU è ingiusta perché grava i poveri, ecc. Ma poi, alla fine, gli stessi che sembrano darti ragione dichiarano di volere votare gli stessi che avevano le mani sul tasto "sì" quando queste cose si approvavano in Parlamento. 

Ora il punto è: davvero questo Paese ha smarrito ogni logica in politica o, per una strana questione di psicologia sociale, la gente si sente comunque più rassicurata a collocare in ogni caso il proprio voto al centro dello schieramento politico?

giovedì 3 gennaio 2013

Oppure Monti

Fare la campagna elettorale per Vendola oppure per Monti, o contemporaneamente per entrambi, è indifferente per pubblicitari che conoscono bene le strategie comunicative della società digitale. In un mondo in cui la lotta politica, da conflitto capitale/lavoro, si è trasformata in pura ricerca e cattura del consenso, in costruzione di "immaginario", in una gara a chi usa il mezzo più utilmente, i contenuti sono secondari, basta metterli nella bottiglia giusta.

mercoledì 2 gennaio 2013

2013: si riparte!

Auguri a chi legge! Dopo sei mesi di inattività, questo blog riprende finalmente la sua attività. 

Quest'anno il blog ha l'ambizione di spaziare anche su ambiti differenti, non strettamente politici. Fotografia, video, articoli, musica e quant'altro che, come dice il sottotitolo, valga la pena di salvare nel flusso della comunicazione quotidiana. E' interattivo e aperto ai commenti; serve per instaurare un dialogo più rilassato, al di là del vorticoso turbinio dei social network. 

Se vi va, fateci un salto ogni tanto. Il link è: http://alessandropresicce.blogspot.it; sulla colonna a destra si può inserire la propria email per ricevere gli aggiornamenti o diventare lettore fisso.