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mercoledì 9 gennaio 2013

Sinistra in Europa? Diamo i numeri!


Oggi parliamo di sinistra, ma senza guardarci l'ombelico. Cercherò di fare un giro a volo d'uccello sulla consistenza numerica dei partiti di sinistra in Europa. Mi limiterò ai paesi più grandi e possibilmente più vicini all'Italia per cultura e storia politica, escludendo ad esempio i paesi dell'est.

Partiamo. Il Partito Del Lavoro del Belgio, nelle ultime amministrative di ottobre, si è attestato su una media nazionale del 6%. Il partito danese Lista dell'Unità-I Rosso-Verdi, alle politiche del 2011, ha ottenuto quasi il 7%, triplicando il risultato del 2007. Più o meno simile il risultato di Izqueirda Unida alle elezioni anticipate spagnole del 2011 con un tondo 7% e 11 deputati a Madrid. Da sud a nord, un piccolo cuore rosso batte anche nella fredda Finlandia dove Vasemmistoliitto, nome impronunciabile che suona come Alleanza di Sinistra, raggranella oltre l'8% nelle politiche del 2011, piazzando ben 14 deputati nel parlamento ad Helsinki. Va meglio a Bloco de Esquerda che in Portogallo raggiunge nelle elezioni europee e legislative 2009 il 10% e più.

Ma veniamo ai paesi a noi più simili per grandezza e tradizioni politiche. Front de Gauche viaggia oltre l'11% alle presidenziali, attestandosi come la quarta forza francese. Die Linke addirittura vola al 12% in Germania, dimostrando che proprio dove il capitalismo è più forte e maturo l'esigenza di sinistra è forte e avvertita. Die Linke è rappresentata in tutti i parlamenti regionali (178 deputati) e anche nel Bundestag (ben 76 su 622). La base? Quasi 80.000 iscritti, il doppio della nostra "piccola" Rifondazione.

Che dire? L'esigenza di una vera sinistra sembra avvertita ovunque intorno a noi, anche in quei paesi che riteniamo modelli di sviluppo modernissimi. E in Italia? Meglio non ricordare la triste epopea al 3% (come la vecchia miscela) della sinistra "multicolore" del 2008. Senza nemmeno sperare nel 27% della greca Syriza-Synaspismós, auguriamoci almeno che anche nel nostro Paese si possa presto cominciare a costruire una sinistra unita forte e degna della sua grande tradizione, cosa di cui si sente oggi estremo bisogno.

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