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mercoledì 12 giugno 2013

Apulia Slow Coast

Un modo nuovo e intelligente di vivere la Puglia, in modo lento e sostenibile; un sud che migliora se stesso e il contesto attorno a sé. 

Grazie a un pedalò, la bicicletta del mare, riscopriamo i quasi 800 km di costa pugliese da una prospettiva diversa, costruendo insieme un puzzle con pezzi di storie di coste. Il documentario che mancava, un progetto da sostenere e da promuovere! 

Per saperne di più visita il sito di Apulia Slow Coast, condividi il promo qui sotto.

venerdì 7 giugno 2013

Pomodoro nero

Puglia, Italia, 2013. Il capitalismo senza regole annienta vite anche nella nostra regione.

lunedì 3 giugno 2013

Taranto: una candidatura con un senso forte

 foto tratta da www.siderlandia.it
Nella corsa tutta italiana delle mille città che si stanno candidando a Capitale Europea della Cultura 2019 si deve distinguere ciò che ha senso e ciò che non lo ha. Con tutto il rispetto che nutro per Urbino, Ravenna, Siena e persino per la mia città, Lecce, credo che queste siano candidature un po' inventate da sindaci a caccia di consenso e di denaro europeo, stante l'attuale condizione di penuria di risorse che vive il governo dei territori.

Per venire a quella di Lecce, la candidatura che riesco meglio a valutare, essa mi pare velleitaria, immotivata priva di senso logico, del tutto figlia di una autocostruzione di immagine che non corrisponde alla realtà dei fatti e della storia recente. Una città che non ha una biblioteca/mediateca comunale, che non ha una rete di presidi culturali sul territorio, che non ha avuto una seria politica culturale negli ultimi anni, che non ha fatto altro che ospitare "eventi" spot sconnessi ed estemporanei, ospitando ogni salume nella sua piazza principale, che ha offerto il liscio in piazza nella sua stagione culturale estiva, che non sostiene i suoi teatri, non ha attivato le consulte comunali delle associazioni, che ha espulso l'Università dal suo territorio comunale relegandola in aperta campagna, credo che una città così non possa aspirare ad essere Capitale Culturale del nostro continente.

Se la Puglia volesse investire in un progetto strategico e comunque proporre una candidatura unitaria avrebbe una candidatura forte da esprimere. Essa sarebbe Taranto, città martire dell'industria pesante, messa in ginocchio da scelte sbagliate di cui però tutto il Paese si è giovato. Una città che ha pagato per tutti, cui è stato imposto di tradire il suo glorioso passato magno-greco e convertirsi a polo industriale, distruggendo la sua identità più autentica. La città del filosofo pitagorico Archita, di Tommaso d'Aquino, di Paisiello ora meriterebbe un risarcimento e una chance per ripartire, per riconquistare un ruolo e una identità tradita. 

Se una candidatura ha un senso questa è quella di Taranto, quindi, nessun euro europeo sarebbe meglio speso di quello investito per far ripartire Taranto. Il mio personale voto è per Taranto. Sarebbe utile che anche a Lecce si formasse un comitato di sostegno per Taranto Capitale della Europea della Cultura, un comitato di pugliesi che dicono no all'idea sciovinista e velleitaria di candidature inventate da demistificare, ma ne propongono al Paese una che avrebbe davvero un senso!