Bellissima e strana questa nostra
città, da sempre vittima di una irresistibile coazione a ripetere
gli errori, sempre pronta a distruggere pezzi di sé e a sacrificare
sull'altare di quello che si chiamava decoro urbano (e oggi si
maschera sotto una malintesa idea di “riqualificazione urbana”)
ciò che ha di più prezioso. Per limitarci agli ultimi due secoli e
al centro storico, non possiamo non ricordare la demolizione della
storica Porta San Martino (1826), della chiesa delle Paolotte
(1913-17) e delle decine e decine di chiese e cappelle distrutte
entro le mura (nel 1885 se ne contavano più di 80, oggi non più di
una trentina!), la demolizione dei portici di ispirazione veneziana
in Piazza Sant'Oronzo e così via. Nel 1971, per venire quasi ai
nostri giorni, la città si privava senza alcuna ponderazione di un
altro pregevole edificio, il convento francescano di Santa Maria del
Tempio. Eretto nel 1492 in un punto di congiunzione tra le antiche
strade che portavano ai porti di Roca e San Cataldo, esso ha
costituito per 500 anni un luogo nel quale i leccesi hanno pregato,
si sono curati, sono stati sepolti. Oggi sembra che si voglia
completare l'opera distruttiva che fu avviata 43 anni fa per far
posto ad un centro commerciale con parcheggio interrato multipiano.
da www.fondazioneterradotranto.it |
Insieme al Comitato di
cittadini che ha in questi ultimi mesi colmato quel gap di
democrazia e di informazione che questo progetto scontava, mi piace
pensare che in quell'area possa tornare a vivere la città e che la
Tettoia Liberty, lungi dall'essere squalificata a tenda parasole di
un centro commerciale, di un non-luogo, e ridotta a mero
orpello decorativo, possa tornare lì a brulicare di vita, di
incontri, ad essere abitata dal mercato delle erbe che la città
merita. E' legittimo sognare tutto questo per la propria città? Sono
sicuro di sì e auspico che la città che si candida a Capitale
Culturale d'Europa voglia delocalizzare il centro commerciale e i
suoi parcheggi e regalarsi un nuovo spazio di socialità in quel
luogo dell'anima che si chiama piazza Tito Schipa.
Articolo pubblicato su Quotidiano di Puglia, pag. 9, del 09.04.2014
Articolo pubblicato su Quotidiano di Puglia, pag. 9, del 09.04.2014
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